Real Life

Sopravvivere un anno all’università di lingue.

A distanza di meno di una settimana riaggiorno di nuovo. Confermo anche qui che cambierò ufficialmente università per studiare giapponese a Torino.

Ho parlato con i responsabili e mi hanno dato la notizia che i miei crediti sono tutti validi per il loro corso, non riesco ancora a credere di vedere una luce in fondo al tunnel.

Ho avuto uno dei percorsi universitari più tormentati di sempre fra distanze, trasferimenti e problemi di salute, se guardo indietro la strada è stata tanta, tortuosa e non è ancora finita (mi mancano quattro esami).

L’esperienza genovese a lingue è qualcosa che vorrei dimenticare, fin dall’inizio. Il primo “trauma” è stato quando appena iscritta mi dicono che una parte dei miei crediti di inglese non possono essere convalidati perché da loro “usa così”. Ho scoperto in seguito che neanche agli studenti in Erasmus vengono convalidate le lingue studiate sul posto, una mia amica si è fatta un anno in Irlanda e le hanno fatte le stesse identiche storie.

Charizard ad UniGe

Sempre ad inglese, ho trovato una disorganizzazione incredibile. Abituata alle lezioni fiorentine dove ogni lettore, rigorosamente madrelingua, segue trenta studenti…a Genova ti ammassano in una classe e ti fanno fare esercizi che non troverai all’esame. Inutile dire che sono passata come votazioni dal 28 al 18 e ringrazio di aver passato l’esame alla seconda, visto che ci sono persone che lo tentano anche cinque volte.

Ad aspettarmi ho trovato anche il famoso “modulo teorico” di inglese, una pappardella di nozioni metalinguistiche inutili con un professore che neanche te le sa trasmettere.

Il resto dei corsi invece è stato abbastanza interessante, ma è ridicolo che siano proprio le lingue ad esser fatte male.

L’esperienza a francese è stata ugualmente trascendentale. Ho provato la prima volta l’esame di lingue e mi ritrovo a parlare con una laureanda alla magistrale ed altre ragazze che si lamentano che sono tutti madrelingua a questo corso, mi volto e vedo che effettivamente sono tutti africani e tunisini.

Tento l’esame e quando dico alla professoressa che le cuffie per l’ascolto sono rotte, mi risponde “un auricolare funziona, tientele così”. Ci danno 50 minuti per concludere 30 esercizi e l’ascolto, non riesco a concluderne la metà perché il tempo è poco: Bocciata. Provo il modulo teorico, l’insegnante mi dice che potevo passarlo ma lei non vuole dare voti bassi, mi invita a riprovare tranquillizzandomi perché lei “capisce la mia situazione”, mi riboccia e si lamenta perché “ahhh oggi siete in trenta, non ce la faccio a correggere i vostri compiti in una settimana”.

Mi sono sentita palesemente presa in giro. Non so come mi troverò a Torino, ma loro almeno non considerano gli esami che ho già dato di serie b o come “trattamenti di favore” (sì, a Genova mi hanno detto che mi stavano pure facendo un favore a riconoscermi i crediti) ed a questo punto la scelta è chiara.

Ho scritto questo post per sfogo sperando che possa aiutare in futuro chi vorrebbe iscriversi ad UniGe, tornerò a parlare presto di videogiochi, tranquilli!